Oltre trecento operatori turistici, tra albergatori e bagnini da Cesenatico e non, hanno partecipato alla IX Edizione del «Workshop dell’Ospitalità» presso il Grand Hotel di Cesenatico, organizzato da Adac Federalberghi  e la Cooperativa Bagnini Cesenatico, protagonisti per una “due giorni” dedicati alla formazione anche ai fornelli.

Nelle due giornate di incontri, sono intervenuti chefs ed esperti del settore enogastronomico oltre ad una  trentina di aziende del territorio, consolidate e conosciute, fornitori di albergatori e bagnini.

Inoltre sono stati coinvolti quattro istituti alberghieri: oltre allo Ial di Cesenatico, erano presenti gli studenti della scuola alberghiera di Cervia, della Pellegrino Artusi di Forlimpopoli e della scuola di Mantova. I ragazzi hanno presenziato agli show cooking ed hanno partecipato attivamente ai lavori.

Nella prima giornata lo chef Tomas Marfella ha tenuto uno show cooking su piatti vegani e vegetariani, proponendo valide alternative alla cucina tradizionale, da inserire nei menu di hotel e bagni al mare. Si è inoltre parlato di piatti senza glutine e senza lattosio, per fornire idee su prodotti da utilizzare e ricette innovative da poter proporre a chi ha intolleranze pur senza per questo rinunciare al gusto e al sapore.

Nella seconda giornata la prima parte è stata dedicata Breakfast, con l’intervento di esperti dell’azienda Pascucci e aziende con prodotti di caffetteria, latte e prodotti per la colazione come Eurocatering, centrale del latte, Ecovo. Durante le dimostrazioni sono stati serviti varie tipologie di degustazioni di caffetteria, latte art e prodotti breakfast come dolci caldi e croissant. In entrambe le giornate, le degustazioni sono state accompagnate dai vini, accuratamente scelti in base ai piatti presentati dalla Cantina Poderi dal Nespoli.

«Siamo giunti alla nona edizione e quest’anno per la prima volta abbiamo collaborato con i Bagnini di Cesenatico con ottimi risultati  – dice Leandro Pasini, presidente di Adac Federalberghi –. È stato un workshop molto vivo e partecipato, dove hanno. Con piacere da questo punto di vista Cesenatico si conferma un laboratorio di lavoro fra le categorie e deve continuare ad esserlo, a maggior ragione fra albergatori e stabilimenti balneari. Inoltre è stato perfetto anche il periodo scelto, perché a febbraio abbiamo del tempo per incontrare fornitori, aziende che si occupano di tecnologie e altre di prodotti da inserire nei menù»

«Collaborare tra albergatori e bagnini è d’obbligo; gli uni e gli altri sono gli attori principali del nostro turismo». Il presidente della Cooperativa Bagnini, Simone Battistoni, riguardo la collaborazione ha rimarcato: «Storicamente a Cesenatico le due categorie vanno d’accordo. Una sintonia dunque che viene da lontano, per cui ogni nuova collaborazione come in questo caso rappresenta un altro passo in avanti e un progetto di sistema, rafforzato dal fatto che dove c’è turismo bagnini, ricettivo-alberghiero e altri servizi sono chiamati a collaborare. Questo appuntamento ne è stato ulteriore prova e dimostrazione pratica. Immagino anche per le aziende e i fornitori che fanno riferimento come indotto a questo settore così tanto significativo sulla Riviera»

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“In Italia - prosegue Nucara - oggi ci sono circa 32.000 alberghi censiti da ISTAT e oltre 600mila annunci su Airbnb. Gli alberghi erano 34mila nel 2008, agli albori del fenomeno degli affitti brevi, quando su Airbnb erano presenti una cinquantina di annunci italiani. Significa che, da quando è nato il portale, il numero degli alberghi italiani è diminuito del 5,5%, mentre gli alloggi in locazione sono aumentati in maniera iperbolica (+ 1.153.746%, una percentuale quasi impossibile da pronunciare)”.

 

“Ancor più sfacciata è la favoletta – conclude il direttore generale di Federalberghi - secondo cui la maggior parte dei pernottamenti prenotati su Airbnb avverrebbe fuori dalle città. Invitiamo Airbnb a rileggersi il rapporto redatto a novembre 2024 da Nomisma, su incarico del portale stesso, nel quale si afferma testualmente che <<In Italia, i dati mostrano che il fenomeno degli affitti a breve termine si concentra principalmente in alcune aree a forte vocazione turistica, come i centri storici>>”.

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